FABIO FABBRI ‘VENTI GIORNI AL PORTO, LE ORIGINI DELLA COMPAGNIA PORTUALE DI CIVITAVECCHIA’ (LATERZA, PP 143, EURO 20).
Il 18 gennaio 1897 “a Civitavecchia numerosissimi operai addetti allo scarico della terra si sono posti in sciopero per la troppa esigua mercede: hanno venti centesimi per ogni tonnellata!”. Era l’annuncio – comunicato dal quotidiano romano “Il Messaggero” – dello sciopero degli scaricatori del maggior scalo di Roma che dopo venti giorni – nonostante la sorveglianza delle autorità di polizia e grazie alla solidarietà della popolazione, e delle donne in primo luogo – avrebbe prodotto una significativa vittoria. Il 6 febbraio il lavoro riprendeva: tra le conquiste rivendicate, prima ancora dei nuovi aumenti salariali, i facchini del porto posero l’impegno, da parte dei trasportatori, di trattare esclusivamente con una società che li rappresentasse. E il 29 marzo 1897 veniva approvato lo Statuto della Società Anonima Cooperativa fra i Facchini del Porto, quello stesso cui ancor oggi s’ispira la attuale Compagnia Portuale di Civitavecchia. Due mesi dopo, il 20 maggio 1897, i soci della Cooperativa prendevano possesso e inauguravano la sede: un evento che, ancor oggi, a distanza di 126 anni, la Compagnia Portuale celebra e festeggia come data della sua fondazione Autore è Fabio Fabbri (1944), già professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere Filosofia dell’Università di Roma Tre e vincitore nel 2023 ha vinto del premio Acqui Storia per la Sezione Storico-Divulgativa con il volume ‘L’alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura’.
Autore di numerosi saggi, ha diretto la Storia del lavoro in Italia, 6 voll. (Castelvecchi 2015-2018). Ha pubblicato inoltre: ‘Le origini della guerra civile. L’Italia dalla Grande guerra al fascismo. 1918-1921’ (Utet, 2009); ‘Profili critici del Novecento’ (Edizioni dell’Orso, 2021).