PAOLO VOLPONI, ‘SCRITTI DI CRITICA 1956-1994. IL PRINCIPIO UMANO DELL’ARTE’, A CURA DI LUCA CESARI (ELECTA, PP 416, EURO 32) Nel centenario della nascita di Paolo Volponi, avvenuta il 6 febbraio 1924 a Urbino, esce il 3 dicembre la prima antologia organica dei suoi scritti sull’arte che ci fa scoprire un aspetto conosciuto, ma poco letto di uno di maggiori scrittori del secondo Novecento. È ‘Scritti di critica 1956-1994. Il principio umano dell’arte’ pubblicato da Electa, nella neonata collana Scritti, a cura del saggista e critico Luca Cesari, allievo di Luciano Anceschi, con una nota biografica di Emanuele Zinato.
Poeta prima che scrittore, senatore in due legislature, autore di capolavori come ‘Memoriale’, ‘Corporale’ e ‘La macchina mondiale’ e di raccolte poetiche come Le porte dell’Appennino e Testo a fronte, Volponi aveva un profondo interesse per le arti comprovato dalla sua storia di collezionista, dal Trecento al Novecento, e da una parallela attività di critica artistica sino ad oggi relativamente censita, per lo più dispersa.
Morto ad Ancona il 23 agosto 1994, Volponi era famoso anche per il profilo di dirigente e consulente ambito per case d’asta.
La bibliografia più esauriente degli scritti volponiani, apparsa in Romanzi e prose (Einaudi, 3 voll., 2002), a cura di Emanuele Zinato, dà conto di numerose pagine di galleria, saggi critici, dibattiti, articoli di giornale, presentazioni di mostre, composti in circa quarant’anni di lavoro. Soprattutto verso artisti novecenteschi: da Savinio a Bartolini, a Fazzini, da Vacchi a Guerreschi, da Arnaldo Pomodoro ad Alik Cavaliere, da Enzo Cucchi a Pier Paolo Calzolari.
La novità degli Scritti di critica 1856-1994, a cura di Luca Cesari, è quella di aver restituito, assieme al noto, lo sconosciuto della vasta produzione volponiana. “Una natura morta di Morandi, un tondo a segno minuto, al prezzo di lire 5000, è stata la prima opera d’arte che ho acquistato: fu nel 1950 presso la Calcografia nazionale di via della Stamperia a Roma, accanto alla Fontana di Trevi” racconta come viene riportato nella copertina del libro che sarà presentato mercoledì 11 dicembre, alle ore 17 a Urbino, nella Sala del Maniscalco- Scalette del Teatro Sanzio.
Mancava sino a oggi l’iniziativa di raccogliere in libro questo straordinario corpus non documentato della potente scrittura volponiana, di riunire, ben oltre i materiali sino a oggi censiti, le pagine dedicate a “una costellazione progressiva, di personaggi-artisti che sono ‘casi’, ‘irregolari’, acentrici, ‘di qualsiasi scuola e corrente’, sincronizzati sulla virulenza, scelti a uno a uno per tendenze individualizzate e non perché conformi a un certo codice di inclusione o militanza”.
Una lettura sorprendente e soprattutto inedita del grande scrittore urbinate con un solo invito: “nessuna veduta d’assieme sfogliando questo libro, nel suo materiale multiforme; forse solo il suggerimento di scorrerlo come il susseguirsi, il mulinare di ‘testi di una esposizione'”.