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Scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense, onorato con il Premio Nobel per la letteratura nel 1949.
Faulkner è universalmente riconosciuto come uno dei più significativi romanzieri americani del XX secolo. Le sue opere, spesso audaci e intricate dal punto di vista narrativo, si distinguono per una prosa ellittica e densa di emozioni, oltre a uno spessore psicologico notevole. Faulkner è noto per la sua scrittura caratterizzata da periodi lunghi e sintatticamente complessi, frutto di una scrupolosa attenzione al linguaggio e allo stile compositivo. In questo senso, è stato considerato un contrasto diretto a Ernest Hemingway, celebre per uno stile conciso e minimalista.
Faulkner è ritenuto uno dei pochi veri rappresentanti del modernismo letterario statunitense degli anni ’30, poiché è stato in grado di collegarsi alla tradizione sperimentale europea, prendendo ispirazione da autori come James Joyce, Virginia Woolf e Marcel Proust. Il suo lavoro spesso utilizza tecniche innovative per l’epoca, come il flusso di coscienza, e si caratterizza per una narrazione complessa basata su punti di vista multipli e salti temporali nella trama narrativa.
Originariamente nato come Falkner, vide la luce a New Albany, nello stato del Mississippi, negli Stati Uniti, il 25 settembre 1897.
Secondo alcune interpretazioni, alcune delle sue opere meno celebrate possono essere considerate precursori del genere “pulp,” sebbene questo genere si sarebbe sviluppato notevolmente in seguito. “L’urlo e il furore” è universalmente riconosciuto come uno dei suoi capolavori, alla pari del romanzo successivo, “Gli invitti,” che venne pubblicato quando Faulkner aveva già ottenuto il riconoscimento come uno degli scrittori più influenti del suo tempo.
Faulkner nasce e cresce nel Sud degli Stati Uniti; la sua città natale si trova a cinquanta chilometri da Oxford. È il figlio maggiore di quattro fratelli, nato dall’unione tra Murry Falkner e Maud Butler. Il padre di William è inizialmente capostazione per la compagnia ferroviaria di proprietà del nonno del futuro scrittore, John Wesley Thompson Falkner. Tuttavia, alcuni anni dopo la nascita di William, il padre viene promosso a supervisore della compagnia e la famiglia si trasferisce a Ripley. Questo periodo di prosperità è però di breve durata, poiché nel 1902 il padre perde il lavoro e la famiglia decide di tornare a Oxford. Il nonno vende la compagnia ferroviaria, costringendo la famiglia Falkner a cercare di arrangiarsi come può. Il padre di William si dedica prima all’allevamento, quindi diventa rappresentante della “Standard Oil”, lavora successivamente per un mulino di semi di cotone, per una fabbrica di ghiaccio e infine per un’azienda di ferramenta. Questi anni sono segnati da difficoltà finanziarie, almeno fino a quando, nel 1918, il padre ottiene un lavoro come segretario e amministratore presso l’Università .
Durante questo periodo, William viene profondamente influenzato dalla cultura del Sud degli Stati Uniti, un amore per la sua terra e per gli animali che eredita da suo padre. Cavalca un pony che gli è stato regalato da suo padre, studia e legge opere di grandi scrittori inglesi e americani, tra cui William Shakespeare, Joseph Conrad, James Joyce, Herman Melville e Mark Twain. Si innamora anche della sua vicina di casa, Estelle Oldham, che diventerà sua moglie molti anni dopo. Inoltre, osserva da vicino e diventa sempre più consapevole delle difficili condizioni di vita degli ex schiavi afroamericani, che sono ancora discriminati e umiliati nelle regioni più remote degli Stati Uniti.
Un’influenza significativa nella formazione di Faulkner è il suo nonno e, in particolare, il bisnonno William Clark Falkner, noto come il “colonnello”, che fu il fondatore della compagnia ferroviaria e un pioniere nel XIX secolo negli Stati Uniti.
Nel 1915, Faulkner decide di abbandonare la scuola e inizia a lavorare presso la banca di suo nonno. Tuttavia, poco dopo, decide di arruolarsi nell’esercito britannico, nella Royal Air Force (RAF), all’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Dopo il suo ritorno in patria, inizia a frequentare corsi all’Università del Mississippi, anche se non è ufficialmente iscritto come studente. Durante questo periodo, si rende conto che la scrittura è la sua vera passione e decide di dedicarvisi completamente.
Nel 1924, pubblica la sua prima opera, una raccolta di poesie intitolata “Il fauno di marmo“, finanziata da lui stesso. Per sostenersi, Faulkner svolge una serie di lavori, tra cui la consegna della posta, mansioni varie presso l’università e il lavoro di imbianchino. Inoltre, impartisce anche lezioni di golf.
Dal 1921, Faulkner si stabilisce a New Orleans, dove intraprende la carriera di giornalista. Qui ha l’opportunità di incontrare e stringere amicizia con lo scrittore Sherwood Anderson, il quale lo aiuta a trovare un editore disposto a pubblicare il suo primo lavoro narrativo, “La paga dei soldati“, pubblicato nel 1926. Questo libro viene considerato scandaloso dai suoi genitori, i quali rifiutano di leggerlo.
Faulkner compie alcuni viaggi significativi in Europa, soprattutto a Parigi, dove vive vicino alla Senna. Dopo il ritorno negli Stati Uniti, si dedica alla scrittura di una serie di racconti e romanzi ambientati in una contea immaginaria chiamata Yoknapatawpha, una trasposizione della sua città natale, Lafayette. Questa ambientazione gli offre la libertà narrativa necessaria per creare alcuni dei suoi migliori lavori, tra cui “Sartoris” nel 1929, con un protagonista ispirato al suo antenato, e il celebre “L’urlo e il furore“, anch’esso scritto nello stesso anno.
Nel 1929, Faulkner sposa la sua vecchia amica Estelle Oldham, che aveva nel frattempo divorziato dal suo primo marito. Insieme, decidono di fare di Oxford la loro casa, diventando la base di Faulkner per la sua attività di scrittore.
Anche se i critici riconoscono subito il suo talento, le vendite dei suoi libri non sono eccezionali inizialmente. Tuttavia, negli anni ’30, il suo romanzo “Santuario“, pubblicato nel 1931, ottiene un notevole successo commerciale ed è considerato un precursore del genere pulp, come già accennato.
Faulkner continua a pubblicare opere significative durante questo periodo, tra cui “Mentre morivo” nel 1930, “Luce d’agosto” nel 1932, “Gli invitti” nel 1938 e il celebre “Assalonne, Assalonne!” nel 1936, per il quale crea persino una mappa dettagliata della sua immaginaria contea. I temi trattati nei suoi lavori rimangono costanti lungo la sua carriera, affrontando questioni come la corruzione, i conflitti razziali e il male universale.
Oltre ai romanzi, Faulkner è anche un prolifico autore di racconti brevi, come dimostra la sua raccolta “Queste 13” del 1931, che contiene alcune delle sue storie più famose. Tuttavia, è con “Santuario“, pubblicato nel 1931, e caratterizzato da ambientazioni gotiche in bordelli e locali corrotti, che Faulkner ottiene un notevole successo, nonostante la disapprovazione iniziale della sua famiglia.
La sua crescente fama lo porta a intrattenere rapporti con altri autori famosi come Dorothy Parker, John O’Hara, John Dos Passos e Frank Sullivan. Inizia anche a farsi notare dai produttori cinematografici, aprendo la porta a una complicata doppia vita tra la frenetica Hollywood e la sua tranquilla città natale di Oxford.
Nel 1932, viene assunto dalla Metro-Goldwyn-Mayer, ma questa esperienza dura meno di una settimana. Successivamente, Howard Hawks lo chiama per scrivere il film “Rivalità eroica“.
Nel giugno del 1932, nasce sua figlia Jill. Nel 1935, subisce la perdita di suo fratello Dean in un incidente aereo, il quale gli aveva insegnato a volare sul suo biplano, acquistato da un amico di famiglia, Vernon Omlie, alcuni anni prima. La morte del fratello lo getta in un periodo di profonda tristezza, aggravata dal suo consumo di alcol. Nonostante ciò, continua a lavorare con Howard Hawks e la 20th Century Fox.
Durante questo periodo, Faulkner si innamora della segretaria personale del produttore, Meta Doherty Carpenter, con la quale intraprende una relazione tumultuosa che dura circa quindici anni.
Nonostante il successo di opere come “Invitti“, uno dei suoi romanzi migliori, Faulkner fatica a ottenere il riconoscimento negli Stati Uniti e gode di maggiore fama in Europa, soprattutto in Francia. Fino al 1945, il pubblico americano non riconosce appieno il suo status di grande scrittore. Verso la fine degli anni ’30 e all’inizio degli anni ’40, Faulkner lavora a una trilogia basata sulla famiglia “Snopes”, anche se questi lavori sono spesso considerati inferiori rispetto alle sue opere precedenti.
Affrontando nuove sfide economiche a causa dell’imminente Seconda Guerra Mondiale, Faulkner trova difficoltà a lavorare a Hollywood e dedica il suo tempo a pescare con l’amico attore Clark Gable.
Nel 1944, ospite dell’amico scrittore Bezzerides, partecipa alla sceneggiatura del film “Acque del Sud,” basato sul romanzo di Ernest Hemingway intitolato “Avere e non avere” (1937). Successivamente, lavora anche alla trasposizione cinematografica del romanzo “Il grande sonno” di Raymond Chandler e di “Mildred” di James M. Cain.
La rinascita della sua carriera letteraria avviene nel 1946 grazie all’intervento del critico letterario Malcolm Cowley, che raggruppa tutte le sue opere in un’antologia intitolata “The Portable Faulkner.”
Dopo aver tenuto alcune lezioni presso l’Università del Mississippi, nel 1948 Faulkner pubblica “Intruder in the Dust,” tradotto in italiano come “Non si fruga nella polvere.” L’anno successivo, firma alcuni gialli, tra cui “Knight’s Gambit,” con protagonista il detective e avvocato Gavin Stevens.
Il 10 novembre 1949, riceve l’annuncio del Premio Nobel per la Letteratura, che viene poi consegnato il 10 dicembre successivo. Faulkner si reca a Stoccolma con sua figlia Jill per ricevere il premio e decide di destinare il denaro del premio alla creazione di un fondo per sostenere nuovi talenti nel campo letterario, dando così vita al Premio Faulkner.
Nel 1951, pubblica la commedia in tre atti “Requiem per una monaca,” costituita solo da ampi prologhi e priva di dialoghi. Nel 1952, cade da cavallo nel suo allevamento, procurandosi un infortunio alla schiena. Sebbene subisca diverse piccole fratture, rifiuta di sottoporsi a un intervento chirurgico. Accetta in seguito una laurea honoris causa in Lettere dalla Tulane University.
Nel 1953, scrive il saggio quasi autobiografico “Mississippi,” seguito nel 1954 dal romanzo allegorico “Una favola,” che gli fa guadagnare il National Book Award per la narrativa e il Premio Pulitzer.
Durante la sua vita, molte delle sue opere vengono adattate in film, tra cui “La lunga estate calda” diretto da Martin Ritt e “Il trapezio della vita!” diretto da Douglas Sirk.
Il suo ultimo libro, “I saccheggiatori,” è datato 1962. William Faulkner muore il 6 luglio 1962 a Oxford, Mississippi, all’età di 64 anni, e viene sepolto nel St. Peter Cemetery. La sua vecchia casa, donata all’università , è ora utilizzata come residenza per studenti di giornalismo.